Per ionoforesi (iòno-phòresis = trasporto di ioni) si intende l’introduzione di un farmaco nell’organismo attraverso l’epidermide (somministrazione per via transcutanea), utilizzando una corrente continua (corrente galvanica), prodotta da un apposito generatore. Sostanzialmente si potrebbe definire un’iniezione “senza ago”.
I vantaggi della somministrazione di farmaci con questa modalità sono essenzialmente:
– evitare la somministrazione per via sistemica (orale, intramuscolare, endovenosa)
– applicare il farmaco direttamente nella sede corporea interessata dalla patologia
– permettere l’introduzione del solo principio attivo, senza veicolanti (eccipienti)
– permettere agli ioni di legarsi a determinate proteine protoplasmatiche
– iperpolarizzare le terminazioni nervose.
Il farmaco deve essere posto sull’elettrodo corrispondente alla sua polarità, ad esempio se il farmaco è di polarità positiva andrà applicato sulla placca positiva, se negativa sulla placca negativa, se bipolare indifferentemente. Applicando la placca con il farmaco sulla zona da trattare e l’altra placca in senso opposto, la corrente veicolerà il farmaco così ionizzato, all’interno dei tessuti perché gli ioni del farmaco stesso migreranno verso il polo opposto fino al completo assorbimento.
I vantaggi della ionoforesi sono diversi in quanto permettono di introdurre nell’organismo, direttamente nella zona da trattare, sostanze “pure” assolutamente senza dolore e senza apportare alcun danno ad altri organi, permette agli ioni di legarsi a determinate proteine con la conseguenza di aumentare il tempo di permanenza in circolo della sostanza medicinale, migliora il trofismo dei tessuti superficiali e profondi.
La ionoforesi è, invece, controindicata nei soggetti con presenza di pace-maker, mezzi di sintesi metallici, lesioni cutanee, epilessia e ipoestesia cutanea.