La postura rappresenta l’atteggiamento che il nostro corpo assume nello spazio in rapporto all’ambiente esterno. Essa è il risultato di una serie di informazioni che provengono da recettori che ricevono informazioni dall’esterno e dall’interno dell’organismo e che il nostro cervello elabora regolando il tono dei muscoli tonici posturali che influenzano la forma delle nostre ossa ed i rapporti tra le diverse articolazioni. Per questo motivo la postura risente degli squilibri dei nostri occhi (sia per quanto riguarda la capacità visiva sia per la motricità oculare), delle articolazioni temporo-mandibolari e dei recettori posti a livello dei tessuti attorno ai denti, nella pianta dei piedi, sulla cute (le cicatrici possono indurre squilibri posturali con dolori a distanza dalla zona dove sono localizzate), dal sistema vestibolare localizzato nelle strutture dell’orecchio interno, dai recettori periarticolari e perivertebrali, da quelli posti nelle strutture che avvolgono i visceri interni etc.. Uno squilibro della funzionalità di questi recettori porterà, quindi, ad alterazioni posturali. Purtroppo anche gli interventi terapeutici effettuati su questi recettori possono essere causa di squilibri posturali se effettuati senza una valutazione posturale globale che metta in evidenza quali di questi sono primariamente interessati e quali quelli che, conseguentemente, si scompensano in senso adattativo. Ad esempio, il prescrivere un plantare per correggere uno squilibrio del piede, senza verificare se questo sia adattativo o meno, può portare ad eliminare un compenso costringendo il corpo a trovare nuovi aggiustamenti che possono coinvolgere strutture più delicate quali la stessa colonna vertebrale. Ciò può accadere, inoltre, se si effettua un trattamento ortodontico senza considerare gli evenuali squilibri che possono utilizzare la bocca per trovare il proprio compenso.
Per questo motivo il nostro consiglio è quello di effettuare una valutazione posturale completa in tutte le seguenti situazioni:
- Se soffri di dolori articolari, lomabalgia, lombosciatalgia, cervicalgia, cefalea, emicrania, gonalgia, tallonite, fascite plantare, etc.
- Se soffri di vertigini o lamenti sensazioni d’instabilità.
- Se soffri di scoliosi.
- Se ti hanno prescritto dei plantari senza una corretta visita posturale che stabilisca se il piede è primario o è adattativo ad altri squilibri.
- Se tuo figlio ha deficit di attenzione o è iperattivo.
- Se sei un atleta e uno sportivo che vuole migliorare le proprie performance o comincia ad avere una riduzione delle stesse o a lamentare dolori articolari quali pubalgie, gonalgie o altro.
Per esame o valutazione posturale si intende un “punto della situazione attuale” del nostro corpo per quanto riguarda la posizione naturale che assume dinamicamente nello spazio. Oggi sappiamo che un buon equilibrio è l’espressione di un buon funzionamento di una serie di riflessi mediati dal sistema nervoso centrale e da input corretti che arrivano da tutti gli organi e apparati. In particolare ci sono molte strutture che, se non in perfetta armonia strutturale e funzionale, determinano squilibri sul resto del corpo. Per esempio, qualsiasi articolazione in squilibrio o un muscolo contratto per un tempo prolungato che sviluppi un trigger point attivo, ossia un dolore costante in un punto specifico del muscolo con conseguente contrattura dello stesso, provoca come conseguenza uno squilibrio della postura. Anche un problema viscerale o una cicatrice retraente, magari relativa ad un intervento eseguito molti anni prima, possono determinare dei compensi che è necessario trattare. Inoltre alterazioni dell’apparato vestibolare, stomatognatico e oculare possono determinare cefalea, vertigini, dolori e rigidità del rachide cervicale. Infine è fondamentale ricordare come un’alterazione dell’appoggio plantare può determinare una rotazione del bacino con conseguente lombalgia o lombosciatalgia.
La prima seduta dal posturologo consiste nella valutazione posturale ovvero nell’osservare il paziente al fine di stabilire la sua posizione rispetto ad una postura ideale. Di norma, il posturologo si serve di attrezzi quali il filo a piombo, il podoscopio e il podografo per la valutazione dell’appoggio plantare ed altro… La valutazione precede ogni tipo di trattamento ed è fondamentale per impostare un programma rieducativo personalizzato. Poi, durante le sedute, attraverso un rapporto costante e diretto, il terapeuta constaterà l’efficacia degli esercizi ed i miglioramenti ottenuti non solo a livello del sintomo, cioè il dolore, ma anche a livello delle capacità fisiche di base come la mobilità articolare, l’elasticità e la forza.